Dopo avervi presentato un approfondimento sulla numerazione dei denti e uno sui costi della dentiera, eccoci oggi con un nuovo tema che speriamo susciterà il vostro interesse.

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Lo smalto dei denti è ciò che ricopre tutti di denti, non è propriamente un tessuto quanto più un derivato tessutale che viene prodotto automaticamente dal nostro corpo durante l’amelogenesi da cellule. Lo smalto dei denti, strano a dirsi, è la sostanza più dura presente nel nostro corpo: è spesso addirittura 2,5 mm, anche se durante la posizione cervicale perde un millimetro arrivando quindi a 1,5 mm.

È molto duro perché, almeno per il 96%, è formato da composti di calcio e, per il 4% rimanente, da fibre organiche. Non contiene nessun tipo di cellula e solo una minima traccia di acqua. Grazie proprio alla sua durezza resiste alla masticazione e grazie all’elasticità della dentina non si frantuma con facilità, è però sensibile agli acidi.

Anche se molti lo pensano, il colore dei denti non è dovuto allo smalto dei denti, ma alla dentina. Esattamente come una sorta di vetro opaco, il colore è determinato da quello che c’è dietro. Avendo una composizione, come accennato prima, principalmente a base di calcio, i cibi con un PH inferiore al valore di 5.5 potrebbero danneggiare la superficie dello smalto dei denti. Ovviamente il danno aumenta se questi tipi di cibi sono assunti tutti i giorni e mantenuti in bocca per un tempo prolungato. Mangiare spesso zucchero, masticare delle cingomme, bere delle bevande gassate oppure, addirittura, mangiare troppa frutta, può compromettere l’integrità dello smalto dei denti.

Com’è strutturato? Un componente debole, da proteggere

smalto dei denti

La struttura dello smalto dei denti è il prisma, è una struttura cilindrica formata prevalentemente da dei fasci paralleli composti da cristalli di idrossiapatite.

I prismi si riescono ad estendere fino a raggiungere il totale dello spessore dello smalto dei denti, che come detto prima arriva fino a 2,5 mm. La porzione dello smalto chiamata interprismatico è la parte che intercorre tra i vari prismi ed anche quella che ne costituisce parte più importante. È caratterizzato da alcuni cristalli con una bassa densità e quindi disposti con un’organizzazione decisamente maggiore rispetto alla guaina del prisma.

Nella parte interprismatica viene depositato altra idrossipatite, ma in alcune zone lo smalto dei denti potrebbe non essere del tutto uniforme e compatto, ma sono presenti delle piccolissime fessure di materiale organico che sono molto importanti per nella fase della cariogenesi.

Sintomi di uno smalto dei denti rovinato (rigato) e danneggiato (giallo)

Ci sono diversi sintomi, che adesso andremo ad elencare, per capire quando lo smalto dei denti si sta spaccando e come possiamo fare per risolvere questo problema, lo smalto dovrebbe durare una vita intera ed è bene cercare sempre di salvaguardarlo:

  1. Incrinature: Se la spaccatura è tale da raggiungere un livello avanzato, i bordi potrebbero addirittura avere delle piccole incrinature e quindi delle irregolarità
  2. L’ingiallimento: Si assottiglia lo smalto e i denti prendono il colore della dentina di sotto, essendo più visibile.
  3. Trasparenza: L’erosione del dente raggiunge un livello iniziale, è però piuttosto comune che la superficie appaia sbiadita o comunque trasparente parte dei denti anteriori
  4. Microfessure: Negli avanzati stadi di danneggiamento della superficie dentale, si potrebbero presentare alcune fessure molto piccole.
  5. Sensibilità: Man mano che lo smalto dei denti si perde, il dente acquista sempre più sensibilità e causa addirittura fitte, fastidi o dolore quando si consumano dei cibi caldi o freddi.

Qualsiasi cibo, o bevanda, influisce sul PH naturale della tua bocca e questo fattore potrebbe addirittura causare attacchi allo smalto da parte degli acidi e quindi l’erosione dello smalto stesso.

Secondo molti, l’erosione da acidi si verifica solo quando si ha una scorretta alimentazione come bevande gassate e cibo spazzatura, ma ciò è in parte falso: per danneggiare lo smalto dei denti basta anche solo mangiare troppa frutta, succo d’arancia o addirittura aceto e vino rosso. Quindi consigliamo sempre di fare attenzione a cosa si mangia, se è una cosa sporadica il problema non si presenta, ma se una determinata alimentazione la si mantiene in maniera frequente, il problema si presenterà sicuramente. Purtroppo questa non è una problematica che si presenta solo ad una determinata età, ne possono soffrire i bambini come ne possono soffrire degli anziani, è un problema che va curato appena si presenta per non rendere irrimediabile successivamente la situazione.

In particolare, per quanto riguarda l'alimentazione, si dovrebbero evitare l'assunzione troppo frequente di alimenti quali ad esempio kiwi, uva e, come detto, anche arance, oltre che pomodori e carote. Lo stesso discorso vale anche per i cibi fortemente zuccherini, come miele, dolciumi, marmellate e cereali troppo raffinati. Tutti prodotti che, alla lunga, possono causare problematiche anche per il cavo orale in generale. 

Anche alcune bevande mettono a rischio lo smalto dei denti, come il thé, il caffè, i succhi di frutta, le bibite eccessivamente zuccherate e naturalmente gli alcolici. Insomma, un'alimentazione eccessivamente acida o dolce e prolungata nel tempo, può nuocere alla salute dei nostri denti ed in particolare allo smalto. Pertanto, si consiglia di correggere la propria dieta, se troppo sbilanciata in un senso o nell'altro, per evitare l'insorgere di problematiche e fastidi, facilmente evitabili.

Tuttavia, non è solo l'alimentazione a poter provocare problemi con lo smalto dei denti. Danni possono essere determinati dal cosiddetto Bruxismo, cioè dal digrignare o sfregare dei denti in maniera inconsapevole, soprattutto durante il sonno nelle ore notturne. Dannoso può essere anche il reflusso gastroesofageo, cioè la fastidiosa risalita di alcuni succhi acidi dallo stomaco fino al cavo orale e che colpiscono anche i denti ed il loro smalto.

Infine, tra le cause sottovalutate o poco conosciute, vi è anche l'uso di spazzolini troppo duri o il lavaggio dei denti effettuato in maniera eccessivamente energica, che possono influire negativamente sullo stato di salute dello smalto. Stesso discorso si può fare per alcuni dentifrici sbiancanti, che possono essere troppo aggressivi in taluni casi e pertanto tendono a colpire e deteriorare questa protezione naturale dei denti.    

Come proteggere lo smalto consumato e corroso: ecco i rimedi per non dover ricorrere a materiali artificiali. Anche il dentifricio contribuisce

Abbiamo elencato le cause più comuni per la spaccatura dello smalto, ed adesso andremo ad analizzare alcuni passi fondamentali per la protezione di quest’ultimo:

  • Rischiare di procurarsi una frattura dello smalto dentale aumenta notevolmente l’esposizione agli acidi. Bisognerebbe evitarlo cercando di ridurre al minimo il consumo di bevande e cibi (solidi e liquidi) acidi.
  • Se si dovessero comunque consumare dei cibi acidi, è consigliabile risciacquare la bocca con dell’acqua, in modo da bilanciare nuovamente il PH naturale della bocca e diminuire il rischio di frattura dello smalto da acidi.
  • Evitare, per quanto più possibile, di lavare i denti con uno spazzolino con setole dure, ma soprattutto non lavare i denti subito dopo aver mangiato o bevuto qualcosa, bisognerebbe aspettare circa 40 – 45 minuti.
  • Fare dei controlli regolari dal dentista.
  • In caso si soffrisse di bruxismo, consultare il proprio dentista e farsi consigliare una delle diverse protezioni che esistono in commercio, per salvaguardare la dentatura durante il sonno.
  • Per problematiche relative al reflusso gastroesofageo, tanti sono i prodotti medicinali sotto forma di bustine idrosolubili che offrono un rimedio efficace a tale genere di problema, al fine di evitare danni anche alla cavità orale ed in particolare ai denti ed al loro smalto. 

Bibliografia

  • Ten Cate, A.R. - Oral Histology: Development, Structure, and Function - Elsevier Health Sciences
    Un testo fondamentale che esplora lo sviluppo, la struttura e le funzioni dei tessuti orali, con particolare attenzione allo smalto dei denti. L'opera copre argomenti come la composizione chimica e la formazione dello smalto, fornendo una base scientifica approfondita.

  • Featherstone, J.D.B. - Remineralization of Caries Lesions - Karger Publishers
    Questo libro esamina le più recenti ricerche sulla remineralizzazione del tessuto dentale, con un focus sulla capacità dello smalto di rigenerarsi e di contrastare l'insorgenza della carie dentale. Un'opera indispensabile per comprendere i meccanismi di protezione dello smalto.

  • Carey, C.M. - Dental Enamel: Formation to Destruction - Springer
    Un testo comprensivo che discute il ciclo di vita dello smalto, dalla sua formazione durante lo sviluppo dentale fino ai processi di erosione e distruzione dovuti a fattori ambientali e patologici. Ottimo per chi cerca una panoramica completa sullo smalto dei denti.

  • Selwitz, R.H., Ismail, A.I., Pitts, N.B. - Dental Caries - The Lancet
    Questo volume analizza l’epidemiologia, la patogenesi e la prevenzione della carie dentale, con un capitolo dettagliato dedicato al ruolo dello smalto nella protezione dei denti dalle lesioni cariose. È un'importante risorsa per dentisti e ricercatori.

  • Suga, S. - Structure and Composition of Dental Enamel - Academic Press
    Un'analisi approfondita della struttura microscopica e della composizione dello smalto dentale. Il libro esplora il ruolo dei minerali e delle proteine nella formazione e nella stabilità dello smalto, rendendolo una fonte autorevole per lo studio di questo tessuto unico.

FAQ sullo Smalto dei Denti

1. Cos'è lo smalto dei denti e qual è la sua funzione principale?

Lo smalto dentale è il tessuto più esterno e duro che ricopre la superficie dei denti. È composto principalmente da minerali, in particolare idrossiapatite, una forma cristallina di fosfato di calcio. La sua funzione principale è quella di proteggere i denti dall'usura meccanica causata dalla masticazione e dall'azione degli acidi derivanti dalla fermentazione degli zuccheri. Lo smalto agisce come una barriera contro carie e altri danni, anche se, una volta danneggiato, non può rigenerarsi completamente a causa della mancanza di cellule vive. Tuttavia, può essere parzialmente remineralizzato attraverso l'assunzione di fluoruro e una corretta Igiene orale.

2. Cosa può causare la demineralizzazione dello smalto?

La demineralizzazione dello smalto è principalmente causata dagli acidi prodotti dai batteri che fermentano i carboidrati presenti nella dieta. Gli alimenti zuccherati e ricchi di amidi vengono metabolizzati da questi batteri, che rilasciano acidi che erodono il calcio e i fosfati dello smalto. Anche bevande acide, come succhi di frutta e bibite gassate, possono accelerare questo processo. Inoltre, fattori come la xerostomia (secchezza delle fauci) e l'acidità gastroesofagea possono contribuire alla demineralizzazione. Una volta avvenuta, lo smalto perde la sua capacità protettiva, rendendo il dente più vulnerabile alla carie.

3. È possibile riparare lo smalto danneggiato?

Lo smalto dentale non può rigenerarsi completamente in modo naturale poiché non contiene cellule vive. Tuttavia, è possibile rinforzarlo e promuovere la remineralizzazione attraverso l'uso di prodotti contenenti Fluoro, che aiuta a incorporare minerali di calcio e fosfato nello smalto. Altri trattamenti includono la saliva artificiale, che aiuta a mantenere un ambiente favorevole alla remineralizzazione, e l'utilizzo di prodotti con fosfato di calcio amorfo o idrossiapatite, che possono contribuire a ripristinare parzialmente la superficie dello smalto. Anche una dieta equilibrata e la riduzione del consumo di cibi acidi e zuccherati sono fondamentali per prevenire ulteriori danni.

4. Quali sono le migliori pratiche per proteggere lo smalto dei denti?

La protezione dello smalto dentale richiede una combinazione di buone pratiche di igiene orale e scelte alimentari consapevoli. Spazzolare i denti almeno due volte al giorno con un dentifricio al fluoro è essenziale per rinforzare lo smalto e prevenire la demineralizzazione. Anche l'uso del filo interdentale e del collutorio può aiutare a rimuovere i residui di cibo e prevenire l'accumulo di placca, che può contribuire alla produzione di acidi dannosi. Limitare il consumo di cibi zuccherati e bevande acide, e assicurarsi di bere acqua fluorata può migliorare la resistenza dello smalto. Inoltre, l'uso di un Bite protettivo durante la notte può prevenire il bruxismo, che può erodere lo smalto.

5. Che ruolo gioca il fluoro nella protezione dello smalto?

Il fluoro è un minerale essenziale nella prevenzione della carie e nella protezione dello smalto dentale. Quando il fluoro è presente nella bocca, aiuta a rinforzare i cristalli di idrossiapatite che compongono lo smalto, rendendoli più resistenti agli attacchi acidi. Inoltre, promuove il processo di remineralizzazione, facilitando il riassorbimento di minerali persi durante la demineralizzazione. Il fluoro può essere applicato localmente attraverso dentifrici, collutori o trattamenti professionali dal dentista. Tuttavia, è importante utilizzarlo con moderazione per evitare condizioni come la fluorosi dentale, che può causare macchie bianche sullo smalto in caso di esposizione eccessiva.

Se hai intenzione di approfondire anche altri temi, puoi prendere in considerazione l'ipotesi di leggere anche il nostro approfondimento sui costi di un'otturazione dentale.

Autore: Dottor Carnabuci

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