Benvenuti su un altro articolo firmato Dentista Low Cost! I denti rappresentano una delle parti fondamentali del nostro corpo, in quanto ci permettono di masticare e quindi alimentarci correttamente, ma al tempo stesso sono un importante elemento estetico. Tuttavia, sono anche tra le aree più delicate e facilmente soggette a problematiche varie. Nel corso del tempo, ad esempio, può accadere ad alcune persone di riscontrare una maggiore sensibilità dentale ed osservare un progressivo ritiro della gengiva rispetto al dente. Si potrebbe essere affetti dal cosiddetto ritiro gengivale.

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Tale problematica è molto comune tra le persone e tende a colpire in maniera particolare i soggetti anziani ed i fumatori, tuttavia può essere combattuta e bloccata, grazie a degli innesti gengivali. Questi potranno evitare anche le pesanti ed inestetiche conseguenze che, alla lunga, potrebbero manifestarsi se non si intervenisse per arrestare tale fenomeno. Andiamo quindi a scoprire cosa siano questi innesti, quando sono necessari ed il loro costo.

Il ritiro gengivale e le sue conseguenze

Questa problematica della gengiva si evidenzia attraverso un ritiro graduale della stessa, lasciando scoperto il dente e, nei casi più gravi, portando fino ad intravedere le sue radici. Tale situazione può favorire diversi problemi, tra cui maggiore diffusione della carie (soprattutto a livello di radici appunto), ipersensibilità dentale e fastidiosi inestetismi, fino alla caduta finale dei denti. Diverse possono essere le cause del ritiro gengivale o parodontale (in quanto a ritirarsi sono vari tessuti intorno ai denti e non soltanto la gengiva).

Tra questi, l’età avanzata, abitudini negative (spazzolamento troppo brusco della dentatura, il mangiarsi le unghie oppure l’uso eccessivo di gomme da masticare), il fumo, le conseguenze di una gengivite cronica ed anche eventi traumatici a danno del cavo orale. Un dentista, dopo aver valutato l’evoluzione di questo ritiro e nel caso non riuscisse a trovare altre soluzioni, può proporre un innesto gengivale, in pratica quindi un trapianto di gengive.

Possibili controindicazioni e come si svolge l’innesto

Come qualsiasi altra tipologia di intervento chirurgico, anche questo è sconsigliato in generale ad alcuni soggetti, quali quelli che soffrono di ipertensione o problematiche di natura cardiovascolare o con insufficienza respiratoria e le persone diabetiche. L’innesto gengivale, purtroppo, non è possibile effettuarlo sui quei soggetti che evidenziano un periodonto troppo danneggiato e quando la perdita ossea risulta considerevole, in quanto la gengiva non avrebbe molta area ossea su cui poter fare presa.

Le tecniche di innesto sono diverse ed utilizzano generalmente del tessuto prelevato dal palato del paziente, tuttavia negli ultimi anni si stanno anche sperimentando cosiddetti biomateriali, cioè sostituti di quello connettivo asportato ad una persona, e che evidenziano una durata maggiore e risultati migliori, anche a livello estetico. Comunque, l’intervento in sé, svolto in anestesia locale e presso una struttura dentistica od ospedaliera, si suddivide in tre fasi distinte.

La prima, in cui si predispone la gengiva che otterrà l’innesto. In tal caso, questa viene assottigliata dal chirurgo con un bisturi oppure una curette. Nella seconda fase, invece, si preleva il tessuto da innestare, nel caso in cui questo sia dello stesso paziente (ad esempio dal suo palato). Un’ultima fase in cui tale tessuto viene trapiantato sulla parte e questa viene suturata adeguatamente. A tutto ciò, farà seguito poi un’attenta medicazione.

Successivamente all’intervento, il paziente dovrà stare a riposo, assumere antidolorifici e antinfiammatori nel caso, evitando di mangiare alimenti solidi (almeno inizialmente) e bevande acide o a temperature estreme (troppo calde o fredde). Dopo circa una settimana, la persona sarà sottoposta ad una visita di controllo per verificare il decorso post-operatorio e la riuscita dell’innesto.

Quali sono le principali tecniche di innesto gengivale

Allo stato attuale, gli unici interventi chirurgici in grado di garantire un adeguato recupero della recessione gengivale in modo stabile e duraturo è quello del prelievo di tessuti dal palato. Tuttavia, altre tecniche mini-invasive come le Pinhole Surgical Technique e le tecniche a tunnel stanno rivelando risultati soddisfacenti, per cui vale la pena illustrarne le caratteristiche e le potenzialità.

La Pinhole Surgical Tecnique

Si tratta di una tecnica sviluppata e brevettata dal Dr. John Chao che richiede una sola seduta e consiste nel ricoprire il radicolare di un dente singolo, ma anche di un’intera arcata dentale. Non si effettua il prelievo connettivo, bensì si utilizzano membrane di collagene modellate su misura: attraverso dei fori (pinhole) nella mucosa, si “sposta” la gengiva con appositi strumenti fino a ricoprire le recessioni. Non si effettuano punti di sutura. I vantaggi consistono nell’assenza di punti di sutura e di prelievo connettivo, il tempo di chirurgia è ridotto e l’invasività è minima, ma allo stesso tempo gli svantaggi riguardano i pochi studi a lungo termine su questa tecnica, il rischio di assottigliare i tessuti, di una possibile perdita della papilla (la gengiva tra un dente e l’altro) e della tenuta dei risultati nel tempo.

La tecnica a tunnel

Un’altra tecnica recente è la cosiddetta tecnica a tunnel muco-gengivale che permette la copertura di uno o più denti in una singola seduta e consiste nello scollare minimamente i tessuti – lasciando in sede le papille – e inserire all’interno della gengiva, sopra le recessioni, un innesto di biomateriale o una porzione di tessuto del palato. I vantaggi sono una ridotta invasività dell’intervento rispetto alle tecniche tradizionali, non si producono cicatrici e con l’impiego del biomateriale si evita il prelievo dal palato, infine, la durata della seduta è ridotta. Gli svantaggi, però, riguardano la difficoltà nel riuscire a coprire completamente recessioni più estese e l’innesto di biomateriale – oltre a poter provocare rigetti – non assicura risultati certi nel tempo.

La tecnica tradizionale

L’attuale e più diffusa tecnica di innesto gengivale è quella sviluppata dal prof. Giovanni Zucchelli e che prevede l’innesto si tessuto connettivo estratto dal palato del paziente stesso; è una tecnica che permette di ricoprire ampie recessioni gengivali su più denti contemporaneamente e garantisce risultati più sicuri a lungo termine. I vantaggi, quindi, sono l’elevato indice di ricopertura radicolare, la durata nel tempo e i risultati estetici ottimali se ben eseguita; gli svantaggi, invece, riguardano l necessità di un prelievo dal palato, la presenza di cicatrici se l’intervento è eseguito male o con poca attenzione all’estetica del sorriso e le sedute sono più lunghe e protratte nel tempo.

Gli interventi di innesti gengivali garantiscono una ricopertura stabile per 5 anni, ma spesso si è notato che dopo un anno dall’intervento, la situazione migliora al punto tale da garantire una tenuta superiore.

È bene ricordare che il prelievo dal palato – se non è effettuato con le dovute coperture e precauzioni -risulta molto doloroso. Tuttavia, la ricerca scientifica ha reso possibile l’impiego di colle e anestesie in grado di alleviare completamente il dolore e il fastidio, tanto da rendere il prelievo dal palato quasi asintomatico e far sì che sia la tecnica più utilizzata per gli innesti gengivali. Allo stesso modo si è in grado di ridurre i tempi di recupero post-operatorio, i gonfiori e i dolori.

Costi di un intervento gengivale di questo genere

Anche quest’operazione d’innesto, così come altri casi simili, ha dei costi che variano in base a diversi fattori: il livello del ritiro gengivale; la procedura, la tecnica ed i materiali utilizzati; il numero di gengive compromesse e naturalmente le tariffe del dentista che ha realizzato l’intervento. Un altro fattore può essere anche il prestigio del centro dove si effettua l’innesto stesso. A livello indicativo, i prezzi per un’operazione di questo genere possono partire da un minimo di 500 Euro per raggiungere (e in alcuni casi anche superare) i 1.500 Euro.

Perché dovrei aver bisogno di un innesto gengivale?

Potresti aver bisogno di un innesto gengivale per diverse ragioni, tutte legate alla salute e all'estetica del tuo sorriso. Queste sono alcune delle ragioni più comuni:

  1. Recessione Gengivale: La recessione gengivale è un processo in cui il margine del tessuto gengivale che circonda i denti si ritira o si erode, esponendo più del dente o la sua radice. Gli innesti possono essere usati per coprire le radici o sviluppare gengiva laddove è assente a causa della recessione eccessiva.
  2. Protezione Radicolare: Le radici esposte a causa della recessione gengivale possono essere sensibili e sono più a rischio di carie e altri problemi. Un innesto gengivale può proteggere queste aree sensibili.
  3. Stabilità Dentale: La recessione gengivale può portare a una perdita di tessuto e osso, compromettendo la stabilità dei denti. L'innesto può aiutare a prevenire ulteriori danni e perdita di denti.
  4. Estetica: Per alcune persone, la recessione gengivale può influenzare il loro sorriso e la loro autostima. Un innesto gengivale può migliorare l'aspetto delle gengive e del sorriso.
  5. Salute Gengivale: Innesti possono essere utilizzati anche per trattare alcune condizioni gengivali e per migliorare la salute generale delle gengive.

È importante consultare un dentista o un parodontista per valutare la tua situazione specifica e determinare se un innesto gengivale è necessario o benefico per te.

Come faccio a recuperare dal dolore post operatorio di un innesto gengivale?

Il dolore post operatorio di un innesto gengivale è generalmente lieve e si risolve entro pochi giorni. Tuttavia, ci sono alcuni modi per aiutare a ridurre il dolore e il disagio durante il processo di guarigione.

Ecco alcuni consigli:

  • Prendere farmaci da banco per il dolore, come ibuprofene o paracetamolo.
  • Applicare una borsa del ghiaccio sulla zona interessata per 20 minuti alla volta, più volte al giorno.
  • Mangiare cibi morbidi e freddi per evitare di irritare la zona.
  • Evitare di fumare e di bere alcolici, in quanto possono ritardare la guarigione.

Se il dolore è grave o non si risolve entro pochi giorni, è importante consultare il dentista.

Ecco alcuni suggerimenti specifici per il post operatorio di un innesto gengivale:

  • Non spazzolare i denti nella zona interessata per 24 ore.
  • Usare un collutorio antisettico prescritto dal dentista per aiutare a prevenire l'infezione.
  • Seguire le istruzioni del dentista per quanto riguarda la dieta e l'Igiene orale.

La maggior parte delle persone recupera completamente dall'innesto gengivale entro quattro mesi.

Bibliografia

  • Allen, Edward P. - The Art of Soft Tissue Grafting - Quintessence Publishing (2016)
    Un testo completo e autorevole sull’arte dell’innesto di tessuti molli che esplora le tecniche più avanzate e le basi biologiche, offrendo linee guida dettagliate per ogni tipo di intervento.

  • Harris, Randall J. - Periodontal Plastic Surgery: Esthetic, Functional, and Regenerative Approaches - Wiley-Blackwell (2008)
    Questo libro offre un'approfondita analisi degli approcci estetici e funzionali alla chirurgia parodontale, con particolare attenzione alle tecniche di innesto gengivale e ai risultati rigenerativi.

  • Miller, Paul D. - Mucogingival Esthetic Surgery - Elsevier Saunders (2008)
    Un'opera che si concentra sulla chirurgia mucogengivale, coprendo le tecniche di innesto e il loro ruolo nel migliorare l’estetica del sorriso.

  • Zuhr, Otto e Hürzeler, Markus B. - Plastic-Esthetic Periodontal and Implant Surgery - Quintessence Publishing (2011)
    Un testo esaustivo che esplora la chirurgia plastica parodontale e implantare, includendo tecniche di innesto gengivale specificamente pensate per risultati estetici di alta qualità.

  • Tarnow, Dennis P., Wang, Hom-Lay, e Allen, Edward P. - Esthetics and Prosthetics in Soft Tissue Management - Quintessence Publishing (2018)
    Un volume che tratta la gestione estetica e protesica dei tessuti molli, con un approfondimento sulle tecniche chirurgiche per il ripristino gengivale, ideale per migliorare la stabilità a lungo termine.

FAQ sugli innesti gengivali

Che cos’è un innesto gengivale e quando è necessario?

Un innesto gengivale è una procedura chirurgica parodontale in cui si trapianta tessuto gengivale, solitamente prelevato dal palato o da altre zone della bocca, per riparare o aumentare la gengiva attorno ai denti o agli impianti dentali. Questa tecnica è fondamentale quando si riscontra una recessione gengivale, cioè quando il tessuto gengivale si riduce esponendo la radice del dente. La recessione gengivale può provocare sensibilità dentale, aumento del rischio di carie e perdita di stabilità del dente. L'innesto ha lo scopo di proteggere la radice del dente e migliorare l'estetica gengivale.

Quali sono le principali tecniche di innesto gengivale?

Esistono diverse tecniche di innesto gengivale, ognuna con indicazioni specifiche:

  1. Innesto connettivale sottoepiteliale: una delle tecniche più comuni, in cui si preleva un lembo di tessuto connettivale dal palato e si posiziona sotto il tessuto gengivale esistente.
  2. Innesto di gengiva libera: consiste nel prelievo di un piccolo lembo di gengiva dal palato per aumentare il tessuto attorno ai denti.
  3. Innesto peduncolato: si usa quando il tessuto gengivale vicino al dente è sufficiente; si ruota il tessuto verso l’area interessata.
  4. Tecniche minimamente invasive come la Tunnel Technique, dove il tessuto viene inserito tramite un’apertura minima, favorendo una guarigione rapida. Queste tecniche vengono scelte in base alle condizioni specifiche del paziente e alle necessità estetiche e funzionali.

Come si svolge la procedura di innesto gengivale?

L’innesto gengivale inizia con l’anestesia locale per garantire il comfort del paziente. Dopo aver selezionato la tecnica adeguata, il chirurgo preleva il tessuto dal palato o da altre aree gengivali e lo posiziona nell'area di recessione. A seconda del metodo, il tessuto può essere suturato o stabilizzato tramite materiali speciali. La procedura richiede grande precisione per garantire un’integrazione ottimale del tessuto e risultati estetici apprezzabili. Una volta terminato l'intervento, il paziente deve seguire specifiche istruzioni post-operatorie per favorire una guarigione rapida e senza complicazioni.

Quanto tempo impiega la guarigione dopo un innesto gengivale?

La guarigione dopo un innesto gengivale può variare, ma in genere richiede da due a tre settimane per una ripresa iniziale e fino a tre mesi per una completa guarigione. Durante la prima settimana, è normale avvertire lieve dolore o gonfiore nell'area trattata. È essenziale seguire le indicazioni del dentista, evitando alimenti duri o croccanti e seguendo una corretta igiene orale. La guarigione completa dipende dalla tecnica utilizzata, dalle condizioni individuali e dalla cura post-operatoria.

Quali sono i possibili rischi e complicazioni di un innesto gengivale?

Come qualsiasi procedura chirurgica, l'innesto gengivale comporta alcuni rischi, sebbene sia generalmente sicuro. Le possibili complicazioni includono infezioni, gonfiore, sanguinamento e, in rari casi, il rigetto del tessuto trapiantato. Alcuni pazienti possono anche sperimentare sensibilità nella zona del prelievo (palato) o nella zona trattata, che di solito si risolve con il tempo. Per minimizzare i rischi, è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni post-operatorie e sottoporsi a visite di controllo.

Autore: Dottor Carnabuci

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Lo studio dentistico del Dott. Carnabuci è situato a Tor Tre Teste (Roma est), precisamente in via Francesco Tovaglieri, 387. Fondato nel 1990, vanta una lunga tradizione di eccellenza, avendo sempre puntato su professionalità, disponibilità e cortesia. Grazie a questi valori, il Dott. Carnabuci e il suo team hanno saputo costruire una solida reputazione.